Steve Mc Curry: fotografare gente e popoli
La sua vita:
Noto soprattutto per la foto alla ragazza afgana del 1985, diventata un' icona della fotografia, Steve Mc Curry è probabilmente il più bravo nel ritrarre persone che soffrono per le guerre, la povertà, le dittature e le catastrofi. In tutte le forma d'arte, dalla musica alle arti figurative, nel corso degli ultimi anni si è affermata una modalità di presentazione dei contenuti articolata, di conseguenza si tende a considerare la singola fotografia non come opera a se stante ma finalizzata a descrivere un progetto. Alcuni affermano persino che un robot od una scimmia ben ammaestrata, potrebbero catturare un'immagine suggestiva essendo facile codificare la semantica di una foto. Mc Curry dimostra il contrario, con un singolo ritratto di un volto, con pochi oggetti al contorno, è in grado di raccontare una storia, una sofferenza, una guerra (gli occhi della famosa ragazza afgana Sharbat Gula di Peshawar lo hanno dimostrato inconfutabilmente).
Dal punto di vista tecnico Mc Curry ha molto amato la pellicola, non a caso la Kodak gli ha concesso l'onore di usare l'ultima pellicola kodachrome con cui, nel 2010, ha realizzato un servizio sulla città di Parson (Kansas) pubblicato su Vanity Fair. Passato poi al digitale, lo apprezza perchè gli consente di concentrarsi sulla composizione dell'immagine al momento dello scatto e lasciare alla postproduzione l'elaborazione degli aspetti tecnici. Mc Curry usa macchine Hasselblad o Nikon, a seconda del contesto e dell'ispirazione ed effettua personalmente l'elaborazione successiva dell'immagine.
Per realizzare una bella foto, secondo Mc Curry, sono necessari tre fattori: intuizione, metodo e fortuna. Ovviamente il più importante è il primo, da molti chiamata ispirazione, che nella fotografia è anche legato alla capacità di capire il momento esatto in cui scattare. Famosa la sua frase: "Se sai aspettare le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto".
Una delle caratteristiche principali della fotografia di Steve Mc Curry è la semplicità: le sue fotografie sono dirette, divulgative, molto colorate (troppo per alcuni), ma allo stesso tempo esteticamente perfette quasi da sembrare frutto di uno scatto in studio. Chiunque è in grado di valutarne la bellezza estetica ed è, per questo motivo, uno dei fotografi contemporanei più noti al grande pubblico. L'associazione del suo nome ad una singola foto, quella della ragazza afgana, non lo infastidisce anzi è orgoglioso di affermare che non passa giorno senza che gli arrivi una richiesta di utilizzo di quella immagine.
Alcuni link di interesse:
stevemccurry.com
wikipedia
magnumphotos.com
stevemccurry.wordpress.com
nationalgeographic.it
lucidistorte.it
Opere principali:
The Imperial Way (1985)
Monsoon(1988)
Portraits (1999)
South Southeast (2000)
Sanctuary (2002)
The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage (2003)
Steve McCurry (2005)
Looking East (2006)
Le mie foto preferite:rite ...
- nasce in Pennsylvania nel 1950 nella piccola cittadina di Newtown Township
- Nel 1974 si laurea in teatro ed inizia a lavorare per il quotidiano Penn State.
- La prima esperienza importante l'acquisisce lavorando due anni in India come fotografo free lance. E' durante questo viaggio che impara ad osservare e fotografare le persone durante la loro vita quotidiana.
- la sua carriera inizia con l'avventurosa esperienza in Afganistan, prima della invasione russa, in cui riesce, per primo, a portare una testimonianza fotografica della resistenza di questo popolo. Grazie ai rollini riportati nascosti nelle cuciture dei vestiti vince il premio Robert Capa per il miglior reportage all'estero.
- negli anni successivi fotografa i conflitti e le popolazioni soprattutto dell'oriente e medio oriente (Afganistan, Iran, Cambogia, Filippine)
- diventa uno dei fotografi più noti di National Geographics e nel 1985 viene pubblicata la copertina con la famosa foto della ragazza Afgana: una delle foto più conosciute al mondo
- Dal 1986 diventa fotografo di Magnum Photos
- Da una decina di anni lavora per il progetto di sostenibilità aziendale della Lavazza per documentare i paesi produttori di caffè
- nel 2012 realizza il calendario Pirelli in modo completamente nuovo ed ispirato alla realtà di Rio de Janeiro
Noto soprattutto per la foto alla ragazza afgana del 1985, diventata un' icona della fotografia, Steve Mc Curry è probabilmente il più bravo nel ritrarre persone che soffrono per le guerre, la povertà, le dittature e le catastrofi. In tutte le forma d'arte, dalla musica alle arti figurative, nel corso degli ultimi anni si è affermata una modalità di presentazione dei contenuti articolata, di conseguenza si tende a considerare la singola fotografia non come opera a se stante ma finalizzata a descrivere un progetto. Alcuni affermano persino che un robot od una scimmia ben ammaestrata, potrebbero catturare un'immagine suggestiva essendo facile codificare la semantica di una foto. Mc Curry dimostra il contrario, con un singolo ritratto di un volto, con pochi oggetti al contorno, è in grado di raccontare una storia, una sofferenza, una guerra (gli occhi della famosa ragazza afgana Sharbat Gula di Peshawar lo hanno dimostrato inconfutabilmente).
Dal punto di vista tecnico Mc Curry ha molto amato la pellicola, non a caso la Kodak gli ha concesso l'onore di usare l'ultima pellicola kodachrome con cui, nel 2010, ha realizzato un servizio sulla città di Parson (Kansas) pubblicato su Vanity Fair. Passato poi al digitale, lo apprezza perchè gli consente di concentrarsi sulla composizione dell'immagine al momento dello scatto e lasciare alla postproduzione l'elaborazione degli aspetti tecnici. Mc Curry usa macchine Hasselblad o Nikon, a seconda del contesto e dell'ispirazione ed effettua personalmente l'elaborazione successiva dell'immagine.
Per realizzare una bella foto, secondo Mc Curry, sono necessari tre fattori: intuizione, metodo e fortuna. Ovviamente il più importante è il primo, da molti chiamata ispirazione, che nella fotografia è anche legato alla capacità di capire il momento esatto in cui scattare. Famosa la sua frase: "Se sai aspettare le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto".
Una delle caratteristiche principali della fotografia di Steve Mc Curry è la semplicità: le sue fotografie sono dirette, divulgative, molto colorate (troppo per alcuni), ma allo stesso tempo esteticamente perfette quasi da sembrare frutto di uno scatto in studio. Chiunque è in grado di valutarne la bellezza estetica ed è, per questo motivo, uno dei fotografi contemporanei più noti al grande pubblico. L'associazione del suo nome ad una singola foto, quella della ragazza afgana, non lo infastidisce anzi è orgoglioso di affermare che non passa giorno senza che gli arrivi una richiesta di utilizzo di quella immagine.
Alcuni link di interesse:
stevemccurry.com
wikipedia
magnumphotos.com
stevemccurry.wordpress.com
nationalgeographic.it
lucidistorte.it
Opere principali:
The Imperial Way (1985)
Monsoon(1988)
Portraits (1999)
South Southeast (2000)
Sanctuary (2002)
The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage (2003)
Steve McCurry (2005)
Looking East (2006)
Le mie foto preferite:rite ...