Sebastião Salgado: la fotografia come impegno sociale
- nato a Aimorés l'8 febbraio 1944 da famiglia benestante, si laurea in economia. In seguito ad una missione in Africa decide di diventare fotografo solo nel 1973.
- realizza una serie di reportage sulla siccità nel Sahel, sulla rivoluzione in Portogallo, sulle guerre in Angola e Mozambico ed inizia a consociarsi con agenzie fotografiche, prima Sygma poi Gamma ed infine nel 1979 entra nella Magnum.
- Nel 1994 lascia la Magnum per creare la "Amazonas Image" insieme alla moglie per dedicarsi a lavori dallo spirito umanitario senza avere vincoli esterni. Nei successivi sei anni si dedica a descrivere l'uomo al lavoro spesso in condizione estreme che viene descritto nell'opera "La mano dell'uomo" per poi dedicarsi al tema delle migrazioni che da origine ad un altra grande opera: "In Cammino".
Salgado inizia da foto amatore e si porta dietro questo spirito indipendente per tutta la sua carriera da professionista. Sempre molto attento alle tematiche ambientaliste e legate alla condizione umana. Pur essendo un foto reporter non corre dietro alla notizie ma è propenso a descrivere la condizione umana nel suo divenire nel tempo approfondendo per mesi, se non per anni, le condizioni critiche dell'umanità dal lavoro alle guerre. Nel corso della sua carriera affronta due grandi temi che approfondisce nel corso di anni di lavoro: l'uomo e la natura che sono il soggetto dei suoi due grandi capolavori: " La mano dell'uomo" e " Genesi"
Opere principali
- 100 Foto per difendere la libertà di stampa (Edizioni Gruppo Abele, novembre 1996)
- La mano dell'uomo (Contrasto due, Roma, 2002)
- Genesis (Taschen, 2013)
- Dalla mia Terra alla Terra (con Isabelle Francq), Contrasto, 2014
Alcune sue foto tra le mie preferite ...