Stefano Unterthiner: fotografare la natura
Ho avuto modo di conoscere Stefano al master di fotografia naturalistica al forte di Bard nel 2011 e, nei due giorni trascorsi con lui, ho potuto constatare come sia intimo e passionale il suo rapporto con la natura e gli animali. E' una persona di profonda cultura ecologista con un grande rispetto per il prossimo (umano o animale).
Stefano è l'unico fotografo italiano con incarico di National Geographic Magazine (USA) ed è autore di reportage sul comportamento animale frutto di spedizioni, spesso in condizioni estreme, in zone remote del pianeta.
Mi piace ricordare una sua frase che cerco di rammentare quando faccio foto "non avere fretta quando vedi un paesaggio, appostati, aspetta e prima o poi succederà qualcosa di interessante"; quindi calma e tanta pazienza sono il segreto della fotografia naturalistica in senso lato.
La sua vita:
Per Stefano la fotografia è solo un aspetto dello studio della natura e degli animali. Da Zoologo, prima di ogni missione per Nat Geo, studia l'ambiente ed il comportamento dell'animale da riprendere restando per parecchie settimane nel luogo delle riprese. Preferisce la fase di studio e di ripresa in campo a quella di post-produzione, marketing e di backoffice. Significativa una sua frase rilasciata durante un'intervista a Nikon: "Non è necessario avere una laurea o un dottorato per fare fotografia naturalista! tuttavia una buona conoscenza dei propri soggetti, della biologia di una specie, per esempio, è fondamentale". Stefano è un Nikonista convinto, molto attento agli aspetti creativi più che tecnici, cura molto la composizione delle sue immagini che hanno una bellezza pittorica classica. E' un perfezionista, molto esigente sulla qualità dell'immagine, lui stesso ammette di non fare pù di 10 foto all'anno da considerare eccezionali.
Per riassumere la personalità e lo stile fotografico di Stefano il modo migliore è riportare una sua frase con cui si descrive: "Sono un artigiano, un artigiano dell'immagine, che a poco a poco, tende a migliorarsi per continuare a divertirsi e a fare bene il suo lavoro". Non ha dei fotografi a cui si ispira in modo particolare ma ama la fotografia di Mikio Hoschino, Jim Brandenburg e Nick Nichols. Ama soprattutto fotografare gli animali cercando di trasmettere le emozioni che ha vissuto al momento dello scatto, è autore anche di splendide fotografie di paesaggio in cui l'animale è inserito nel contesto in cui vive.
Alcune caratteristiche del sue stile: spesso scatta foto a distanza ravvicinata dal soggetto utilizzando il grandangolo, con questa tecnica l'animale pare quasi uscire dalla foto per raccontarci la sua storia; in altre foto invece ritrae l'animale minuscolo in un angolo della foto che si perde nella vastità dei panorami quasi a raccontare la perfetta armonia tra animali e natura; scatta volentieri anche foto dell'animale in movimento creando panning che ricordano atmosfere impressioniste.
Alcuni link di interesse:
wikipedia
stefano unterthiner
national geographic
facebook
nikonschool
Le opere principali:
Gli angeli dell'inverno
Le notti dell'orso
The king odyssey
Le mie foto preferite ...
(le foto sono state pubblicate con il consenso dell'autore)
Stefano è l'unico fotografo italiano con incarico di National Geographic Magazine (USA) ed è autore di reportage sul comportamento animale frutto di spedizioni, spesso in condizioni estreme, in zone remote del pianeta.
Mi piace ricordare una sua frase che cerco di rammentare quando faccio foto "non avere fretta quando vedi un paesaggio, appostati, aspetta e prima o poi succederà qualcosa di interessante"; quindi calma e tanta pazienza sono il segreto della fotografia naturalistica in senso lato.
La sua vita:
- Stefano è nato nel 1970 e vive in valle d'aosta dove ha iniziato a fotografare la natura ed il parco del Gran Paradiso. Da quando mi ha detto però è di origine altoatesina come si deduce dal suo cognome
- Ha iniziato a fotografare all'età di 17 anni e si è laureato in zoologia all'università di Torino con un master ad Aberdeen in Scozia
- Dopo la laurea ha iniziato a lavorare come zoologo ma ben presto ha deciso di dedicarsi completamente alla fotografia naturalistica
- Il suo primo importante risultato è stato il prestigioso premio "Pastore" come migliore giovane giornalista ambientale
- Si impegna costantemente in prima persona per la conservazione della fauna e dell'ambiente e conduce una vita coerente con la sua filosofia di vità
- dal 2009 diventa fotografo ufficiale di National Geographic Magazine, il primo assignment lo vede fotografare i pinguini nell'arcipellago Crozet, successivamente fotografa i cigni in svezia e in giappone ed è autore di numerosi libri
- Oltre a Nat Geo pubblica su Aiman, Airone, BBC wildlife, Terre Sauvage
- Nel corso del 2013 pubblica su Nat Geo magazine un reportage sul varano di Comodo
- Unterthiner ha vinto più volte il famoso photocontest Wildlife Photographer of the Year (in mostra ogni anno al forte di Bard) ed è membro della International League of Conservation Photographers (ILCP) e della Photo Society
- Stefano ha una piccola galleria fotografica permanente presso il forte di Bard dove espone e vende le sue opere e i suoi libri (the little wild gallery)
- E' sposato con la sua compagna francese Stefaniè che collabora con lui nella stesura dei testi e nelle spedizioni per National Geographic. Da poco ha avuto un figlio.
- Oltre agli articoli prestigiosi sulle riviste più note, ama pubblicare lavori di denuncia sul maltrattamento degli animali o su razze in via di estinzione (orsi ballerini in India o Colobo di Zanzibar)
- E' autore del calendario Epson 2013
- Ultimo libro "il sentiero perduto" dedicato al parco del Gran Paradiso. Bellissimo esempio di come si possono fare grandi foto a due passi da casa.
Per Stefano la fotografia è solo un aspetto dello studio della natura e degli animali. Da Zoologo, prima di ogni missione per Nat Geo, studia l'ambiente ed il comportamento dell'animale da riprendere restando per parecchie settimane nel luogo delle riprese. Preferisce la fase di studio e di ripresa in campo a quella di post-produzione, marketing e di backoffice. Significativa una sua frase rilasciata durante un'intervista a Nikon: "Non è necessario avere una laurea o un dottorato per fare fotografia naturalista! tuttavia una buona conoscenza dei propri soggetti, della biologia di una specie, per esempio, è fondamentale". Stefano è un Nikonista convinto, molto attento agli aspetti creativi più che tecnici, cura molto la composizione delle sue immagini che hanno una bellezza pittorica classica. E' un perfezionista, molto esigente sulla qualità dell'immagine, lui stesso ammette di non fare pù di 10 foto all'anno da considerare eccezionali.
Per riassumere la personalità e lo stile fotografico di Stefano il modo migliore è riportare una sua frase con cui si descrive: "Sono un artigiano, un artigiano dell'immagine, che a poco a poco, tende a migliorarsi per continuare a divertirsi e a fare bene il suo lavoro". Non ha dei fotografi a cui si ispira in modo particolare ma ama la fotografia di Mikio Hoschino, Jim Brandenburg e Nick Nichols. Ama soprattutto fotografare gli animali cercando di trasmettere le emozioni che ha vissuto al momento dello scatto, è autore anche di splendide fotografie di paesaggio in cui l'animale è inserito nel contesto in cui vive.
Alcune caratteristiche del sue stile: spesso scatta foto a distanza ravvicinata dal soggetto utilizzando il grandangolo, con questa tecnica l'animale pare quasi uscire dalla foto per raccontarci la sua storia; in altre foto invece ritrae l'animale minuscolo in un angolo della foto che si perde nella vastità dei panorami quasi a raccontare la perfetta armonia tra animali e natura; scatta volentieri anche foto dell'animale in movimento creando panning che ricordano atmosfere impressioniste.
Alcuni link di interesse:
wikipedia
stefano unterthiner
national geographic
nikonschool
Le opere principali:
Gli angeli dell'inverno
Le notti dell'orso
The king odyssey
Le mie foto preferite ...
(le foto sono state pubblicate con il consenso dell'autore)