Narrazioni jazz 2017

Bilancio di Narrazioni Jazz 2017.
Dal punto di vista musicale molto buono , grazie alla competenza del direttore artistico Zenni si sono viste cose molto interessanti ed originali. Di quelle che ho seguito mi sono piaciute soprattutto:
• lo spettacolo mistico di Fresu e Di Bonaventura, davvero bello e suggestivo, forse la cosa migliore
• il set molto innovativo di Drake, Parker e Maddox dedicato a Coltrane
• il commovente spettacolo di Maddox sulle prozie siamesi , il rapper dal cuore tenero
• il concerto etereo di Rava e la Allen. Molto sofisticato e raccolto
Dal punto di vista fotografico è andata malino, poche foto buone, essendo tutto in teatro con poco tempo a disposizione si sono avute davvero poche opportunità, qualcosa alle prove ma poca roba.
Dal punto di vista dell’evento, teatri pieni ma non grande visibilità sui giornali e credo che pochi non addetti ai lavori sapessero che ci fosse un festival a Torino. La mancanza di eventi in piazza e la concomitanza con il Salone del libro non hanno favorito la diffusione delle informazioni sul festival.
Comunque per come eravamo partiti è andata bene, speriamo si migliori l’anno prossimo, certo che il Torino Jazz Festival era cosi ben lanciato che ripartire da capo non è stato ne facile ne sensato.
Dal punto di vista musicale molto buono , grazie alla competenza del direttore artistico Zenni si sono viste cose molto interessanti ed originali. Di quelle che ho seguito mi sono piaciute soprattutto:
• lo spettacolo mistico di Fresu e Di Bonaventura, davvero bello e suggestivo, forse la cosa migliore
• il set molto innovativo di Drake, Parker e Maddox dedicato a Coltrane
• il commovente spettacolo di Maddox sulle prozie siamesi , il rapper dal cuore tenero
• il concerto etereo di Rava e la Allen. Molto sofisticato e raccolto
Dal punto di vista fotografico è andata malino, poche foto buone, essendo tutto in teatro con poco tempo a disposizione si sono avute davvero poche opportunità, qualcosa alle prove ma poca roba.
Dal punto di vista dell’evento, teatri pieni ma non grande visibilità sui giornali e credo che pochi non addetti ai lavori sapessero che ci fosse un festival a Torino. La mancanza di eventi in piazza e la concomitanza con il Salone del libro non hanno favorito la diffusione delle informazioni sul festival.
Comunque per come eravamo partiti è andata bene, speriamo si migliori l’anno prossimo, certo che il Torino Jazz Festival era cosi ben lanciato che ripartire da capo non è stato ne facile ne sensato.